Sai che molti anni fa nella pagella scolastica degli studenti italiani c’era anche un voto per la calligrafia? La scrittura a mano, infatti, era una vera e propria materia cui si dedicavano ore di pratica. Certo, allora si scriveva con pennini e calamaio e non era facile come con le moderne penne a sfera, per cui era indispensabile sviluppare una certa manualità per padroneggiare questi strumenti e non rischiare di riempire il quaderno (o, peggio, i compiti in classe!) di macchie e sbavature.
Ma c’era un motivo in più: nella società del tempo, forma e sostanza erano ritenute due facce della stessa medaglia, già a partire dalla scuola, dove un’uniforme pulita e ben stirata, delle scarpe lucidate a dovere o una buona grafia davano informazioni importanti su una persona.
“Una bella scrittura è indizio di accuratezza e diligenza nella persona” avvertivano infatti i manuali di calligrafia appartenuti ai nostri nonni e bisnonni.
La scrittura a mano oggi.
Oggi insegnare a scrivere bene a scuola non è più una priorità come allora: dato che i loro avi sono stati costretti a una lunga ed estenuante pratica, al giorno d’oggi si preferisce lasciare i bambini liberi di scrivere con il loro tratto. Ma il risultato è che spesso alcuni studenti arrivano alla fine delle scuole superiori senza saper scrivere in corsivo, o si lamentano di essere lenti e poco coordinati quando si cimentano nella scrittura a mano. Non è un fatto a cui si dà troppo peso, perché molti di noi finita la scuola scriveranno tramite apparecchi elettronici per la maggior parte del tempo e si scorderanno di avere una brutta grafia, invece dovremmo rifletterci di più.
Le tastiere uccideranno la scrittura a mano?
Speriamo proprio di no! Usare carta e penna per prendere appunti, fare scalette e scambiarsi messaggi è ancora importantissimo! Chi scrive a mano spesso ritiene che questo renda il pensiero più chiaro ed efficace, e non è solo un’ impressione: il movimento che compiamo quando scriviamo richiede che ossa e muscoli della mano si coordino con il cervello, quindi il risultato saranno un apprendimento più efficace e una memorizzazione dei concetti più a lungo termine.
Per non parlare della creatività! Nelle fasi iniziali di un progetto, infatti, molti di noi preferiscono usare carta e penna per “buttare giù le idee”: questa sensazione di sentire la testa che si svuota mentre sul foglio fioriscono collegamenti e possibilità è più che appagante, è un vero e proprio toccasana per la produttività!
E poi è anche piacevole scrivere a mano!
Se come noi ami la scrittura a mano e hai una passione per le cartolerie, avrai notato che non tutti i quaderni sono uguali, non tutte le penne scrivono allo stesso modo: la grammatura della carta e la sua porosità, la fluidità dell’inchiostro, la punta e l’impugnatura della penna sono tutti elementi che si traducono in informazioni più o meno piacevoli per i nostri sensi, così spesso ci viene la tentazione di non usare troppo di frequente un quaderno o una penna, per non sprecarli, per non finirli troppo in fretta.
E invece, se vuoi un consiglio, usa tutta la cancelleria che ami di più: non c’è copertina troppo bella, carta troppo pregiata, penna troppo delicata per non essere usata. Anche tutti i giorni, se vuoi! La soddisfazione che ti dà quel materiale bello e piacevole da maneggiare, che hai scelto con cura, non ha paragoni: è proprio il caso di provare questa sensazione almeno una volta al giorno, no?
One thought on “Scrittura a mano: un piacere da coltivare”