Curiosità

Gatti e il Natale: la leggenda del gatto di Yule

il gatto di yule

È bellissimo stare comodamente sul divano con il gatto accoccolato sulle gambe, mentre l’albero illumina dolcemente la stanza con le luci colorate. Anche se ci sono dei veri e propri monelli che amano smontare tutto, e noi dobbiamo passare il tempo a cercare decorazioni e palline sparite sparse per casa. I felini e il Natale sono spesso un’unione disastrosa, ma nulla paragonato al “gatto di Yule”.

Ora sarete curiosi di sapere chi è! Perché tutti conosciamo il famoso “Babbo”, ma in pochi il “gatto di Natale”? Si chiama Jólakötturinn e non è solo un monello, ma un tipo veramente cattivo. Noi di MaremmaGatta vogliamo raccontarvi la sua storia.

Il gatto di Natale d’Islanda

Jólakötturinn, conosciuto anche come “gatto di Yule” è un simbolo della festa pagana corrispondente al Natale di oggi nella tradizione islandese. Quale momento migliore per parlare di lui se non durante le feste natalizie? Ma non pensate che si tratti di un tenero batuffolo di pelo. Assolutamente no.

Il gatto Jólakötturinn è una creatura grande e spaventosa con occhi cattivi e una lunga coda che gli permette di fare salti terrificanti. Invece di divertirsi a rincorrere topi, questo terribile felino va a caccia di uomini, ancora meglio se bambini. Appare alla vigilia di Natale tra i paesi d’Islanda, sovrastando le case, sbirciando nelle finestre delle camerette e correndo per la campagna innevata alla ricerca di vittime.

Potremmo definire il gatto di Yule un vero appassionato di moda! Come mai vi chiederete. La leggenda risalente al Medio Evo racconta come, secondo la tradizione islandese, le famiglie offrissero per le feste come doni maglioni, calzini o capi d’abbigliamento caldi per l'inverno. Le vittime di Jólakötturinn sono coloro che non sono riuscite a procurarsi, in regalo o realizzato a mano, un capo di abbigliamento nuovo da indossare a Natale.

gatto di yule

Da dove nasce la storia del gatto di Yule

La reazione comune di chi ascolta per la prima volta la storia del Gatto di Yule è l'incredulità: un felino gigante e orribile che mangia i bambini che non ricevono vestiti nuovi per Natale? Che cosa malvagia e sadica è per chi ama i gatti!
Ma potrebbe esserci un motivo pratico ad aver ispirato la leggenda di questo gatto natalizio.

Si pensa, infatti, sia legata all’economia dell’Islanda che iniziò a esportare la lana durante il Medioevo, diventando questa la prima fonte di guadagno per la popolazione e, dunque, indispensabile per la sopravvivenza.
La filatura e la tessitura venivano fatta normalmente in casa presso le famiglie e tutti dovevano contribuire alla lavorazione della lana, anche i più piccoli.
Essendo il Paese povero, per la maggior parte delle persone i regali di Natale erano un lusso, ci si poteva scambiare qualche piccolo capo in lana solo se tutti avevano portato a termine la produzione.
Dal momento che il gatto di Yule va a caccia e uccide solo le persone che non ricevono nel giorno della vigilia vestiti nuovi, è probabile che questa creatura terribile sia nata per spaventare adulti e piccini affinché terminassero la lavorazione della lana in tempo per il Natale.

Un’altra versione vede, infatti, il gatto come animale domestico di due troll islandesi, Grýla e di suo marito Leppalúði, affamati di bimbi disobbedienti. Motivo per cui il Jólakötturinn sceglierebbe di cibarsi di bambini pigri che non hanno aiutato i genitori nella lavorazione della lana. Il messaggio veniva trasmesso ai più piccoli per insegnargli a lavorare sodo e far dono ai più poveri di un capo caldo per l’inverno, ma era anche così terribile che fu vietata con un decreto nel 1764.

La leggenda di Natale del gatto tigrato

Jólakötturinn non è la sola leggenda di un micio legato al Natale. Avete mai fatto caso che alcuni gatti, generalmente tigrati, sembrano avere sulla testa la lettera M? Un’altra storiella natalizia ne spiegherebbe il motivo.

Si narra che nella grotta in cui nacque Gesù, oltre al bue e all’asinello, ci fosse anche una gattina tigrata incinta, che diede alla luce i suoi cuccioli proprio in quella notte magica. Il piccolo Gesù non riusciva ad addormentarsi e la gattina, dopo aver allattato i suoi piccoli, si sistemò accanto al bambinello, scaldandolo con il suo pelo e coccolandolo con le sue fusa. La Vergine fu così colpita da questo gesto di tenerezza, che accarezzando il muso della gatta, le lasciò la sua iniziale “M” sulla fronte. Chissà se è questo è il motivo per cui i nostri adorati felini di casa sono così attratti dal presepe! Non so voi, ma i nostri fanno strage di pecorelle e pastori sistemandosi comodamente, poi, accanto alla grotta.

Natale può essere il momento perfetto per adottare un cucciolo, magari da regalare. Ricordiamoci però di non darlo via passate le feste! Se invece preferite un dono a tema gattoso, sul nostro sito troverete tante idee miciosissime che vi attendono!

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